7 | 8 luglio 2012 – Napoli
nell’ambito dell’edizione 2012 di ALTO FEST
…in una casa vera…
DUE FRATELLI
Tragedia da camera in cinquantatre giorni
Foto di scena | Video promo | Rassegna stampa
di Fausto Paravidino
con Raffaele Ausiello, Simona Di Maio, Stefano Ferraro
voce registrata: Larissa Masullo
scene: Antonello De Leo
regia: Giuseppe Cerrone e Antonio Piccolo
“Ci stiamo distruggendo perché accettiamo la nostra infelicità”.
David Mamet
Note di regia
Vincitore del Premio Riccione Teatro 1999, “Due fratelli” di Fausto Paravidino è la storia della convivenza fra tre ragazzi: i fratelli Boris e Lev e la loro coinquilina Erica. Sono giovani della società del benessere, istruiti, ironici e, a momenti, divertenti, aggrovigliati in un vortice di parole senza scopo, ciondolanti nella cucina di un appartamento lontano da casa, privi di obiettivi – anche quotidiani, anche minimi.
Nessuno prepara un esame universitario, nessuno ha un impegno di lavoro, ma tutti sono impegnati a fare i conti con la propria nullafacenza e con l’apparente mancanza di problemi da risolvere.
Una storia raccontata dall’autore che si limita alle parole pronunciate, drammaturgicamente avaro di note extra-dialogiche e d’indicazioni generiche sui personaggi (età, aspetto fisico, provenienza etc.). Una storia nel segno di una neutralità palese, anche morale, in cui Paravidino non lancia messaggi né distribuisce torti e ragioni ai personaggi da lui creati, senza per questo impedire l’impatto emotivo del lettore sul testo.
Coerentemente con questa lettura, e valutata la storia come rappresentativa di una parte dei giovani degli ultimi vent’anni in questa fetta di mondo, l’idea di messa in scena è quella di colpire lo spettatore con la cocente plausibilità della violenza che vive tra le righe e tra le azioni del testo.
Il pubblico siede nella cucina in cui si svolge l’azione, testimone diretto e non uditore ‘protetto’ dal distacco palco-platea. Per questa stessa ragione, i sensi chiamati in causa, oltre l’udito e la vista, sono anche l’olfatto (l’odore di caffè o delle arance) e il tatto (la sedia trema se Lev o Boris fanno volare i piatti). Gli effetti audio e le luci sono quasi del tutto azzerati, per lasciar posto agli attori.
I cinquantatré giorni della storia sono compressi in cinquantacinque minuti. Il trascorrere del tempo è segnalato dall’angosciante ticchettio di un orologio e la scansione delle ore da una voce robotica e inespressiva, che non dà scampo a giudizi e commenti.
Come a dire: questa è la storia, anzi questa è una storia. Che sia accaduta o meno non ha molta importanza, poiché sta accadendo in questo momento, dinanzi ai convenuti.
DOVE
Napoli, casa di via Pedamentina n.56
QUANDO
sabato 7 luglio ore 11.30
sabato 7 luglio ore 20.00
domenica 8 luglio ore 12.00
INFO E PRENOTAZIONI
punto informazioni e ritiro card:
via Mezzocannone n.19, Napoli (dalle 11 alle 13 / dalle 18 alle 20)
tel. 320/0304861
mail: info@altofest.net
ALTOFEST 2012
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